Sembra più forte quassù l’autunno: è quasi inverno, forse perchè arriva prima che nelle zone costiere dove si pensa più al mare.
Qui si mischia l’odore del bosco, il sentiero fitto di erbe, sono nate tante piante verdi, il bosco è un serbatoio di biodiversità.
Come non amare andare per boschi, ti accorgi come è prezioso e insostituibile. I boschi contribuiscono a mantenere stabile la percentuale di ossigeno atmosferico, moderano l’azione del vento, fissano le polveri presenti nell’aria e sono importanti regolatori dell’umidità atmosferica.
Respiro quest’aria che dà vigore. Hai mai abbracciato un albero? Quanta energia regala. Provaci, provaci anche tu, vedrai le cose con occhi diversi, sentirai la vita, la linfa di ogni cosa; magari solo per un giorno prenderti cura della tua anima, sentirti più vicina a quell’essenza che rappresenta il mondo.
La natura ti abbellisce l’animo.
Ecco l’erica, c’è pure un albero di noci, questo è un piccolo boschetto, i corbezzoli son pieni, con i loro cespugli e dal sapore aspro del frutto e delle foglie… egli nell’ospitare contemporaneamente fiori e frutti maturi, la rende particolarmente ornamentale per la presenza di tre vivaci colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.
Il Pascoli gli dedicò una poesia, proprio a causa dei colori che assume in autunno, uguali a quelli della bandiera italiana, era considerato un simbolo del tricolore.
Il poeta fa riferimento al passo dell’Eneide in cui Pallante, ucciso da Turno, era stato adagiato su rami di corbezzolo; il poeta vide nei colori di questa pianta una prefigurazione della bandiera nazionale e considerò Pallante il primo martire della causa nazionale. Così recita l’ode:
“O verde albero italico, il tuo maggio
è nella bruma: s’anche tutto muora,
tu il giovanile gonfolon selvaggio
spieghi alla bora”.
Pubblicato su Il rifugio dei boschi | Contrassegnato da tag autunno, corbezzoli, inverno, Pascoli, tricolore | 4 Comments »
Attraverso i miei occhi, ti vedo,
così torrente della mia vita,
impeto vorace del tempo d’amore
e solo di amore che io temo,
mai sazia sarò di te.
Tu vesti i desideri
che il tempo non ha cambiato.
Era così quel giorno,
non sentivo la pioggia bagnare,
stendevo il mio sguardo nell’universo
ascoltavo la luce.
Oggi tutto mi appare scarlatto,
solo vivo, e nelle ombre libo
quella dolcezza infinita e straziata,
ma negli occhi di te
si riempie di voce gridata nel cielo.
Pubblicato su Poesie | Contrassegnato da tag Amore, cielo, dolcezza infinita, luce, Occhi, pioggia, scarlatto, tempo d'amore, vita, voce | 8 Comments »